perizia-graficaIl consulente grafologo o perito calligrafo in alcuni casi può essere incaricato dal giudice o dal PM di verificare la paternità di una firma o scrittura in modo da individuare il vero autore.

Nel caso di scritture anonime, vergate a scopo diffamatorio, accusatorio o di rivelazione di un segreto senza alcuna indicazione circa l’identità dell’autore (o senza la sua firma) è possibile che lo scrivente tenti di “dissimulare” in tutto o in parte il proprio ductus grafico e di immettere alcune variazioni nella grafia per non essere riconoscibile.

Se in un contesto qualsiasi la scrittura appare infatti nella sua ordinaria andatura e nelle sue forme “normali” (poiché chi si dispone a scrivere assume la sua abituale postura, tracciando, col solito ritmo, i segni grafici usuali), in un testo anonimo vi è qualcosa di diverso:

– lo scrivente vuole essere certo che la propria identità grafica non venga riconosciuta e dunque “scoperta” perciò prova in qualche modo ad alterare la propria grafia;
– le emozioni con cui si sta confrontando (sta ad esempio insultando qualcuno) gli fanno immettere nel grafismo momenti di tensione e/o apprensione che, in caso di lettere sufficientemente lunghe, tendono a diminuire.

Le scritture anonime possono in definitiva apparire, per i motivi sopra esposti, stereotipate o comunque innaturali.

www.esamegrafico.it