Nel momento in cui l’arte sacra viene comunemente definita come l’intera produzione artistica a “soggetto religioso”, va fatta una precisa distinzione tra ciò che viene definito come arte sacra e ciò che invece è considerato come arte religiosa.

Come si può facilmente intuire, infatti, la differenza sostanziale tra questi due diversi stati artistici risiede nella circostanza per cui possiamo trovarci al cospetto di opere artistiche ispirate da un vivo sentimento religioso e che ciò nonostante non sono oggetti od opere destinate alla liturgia o al culto, e motivo per cui non dovrebbero essere annoverate tra le opere di “arte sacra”.

Sebbene la distinzione tra arte sacra ed arte religiosa si rende preliminarmente necessaria, va senz’altro messo in evidenza il filo conduttore che unisce le due diverse arti, vale a dire il concetto della forma che unisce l’arte sacra a quella religiosa.

Maggiori informazioni su: http://www.arsdomusdei.com/.

Detto questo, quindi, possiamo tranquillamente asserire che l’arte sacra rappresenta il sentimento e lo stato d’animo degli artisti che la pongono in essere, in considerazione del periodo storico nel quale essi si trovano a vivere, alla civiltà attuale e a quella passata, ai gusti personali, al credo spirituale, e così via.

Per comprendere meglio questo passaggio, basti guardare alla primissima produzione artistica cristiana, e notare come la produzione di arte sacra di quel periodo sia stata influenzata dalla civiltà greco-romana.

Oggetti ed opere d’arte evidentemente di ispirazione sacra con riferimenti naturalistici a sottolineare l’aspetto estetico,molto importante in quel preciso periodo storico.

Sebbene l’arte sacra ha dei sporadici riferimenti in età più antiche, si può tranquillamente affermare che questo genere di produzione artistica comincia a farsi consistente durante il periodo Greco-romano prima, per poi, chiaramente, esprimersi in maniera più copiosa dopo la morte di Cristo.